POINCARè (1854 -1912)

il cervello delle scienze razionali

 

A lui dobbiamo il merito di aver dato con il calcolo differenziale una risposta semplice alla laboriosità del calcolo infinitesimale introdotto da Newton e Leibniz.

Precursore assieme a Lorentz della teoria della relatività ristretta di Einstein, alcune delle sue scoperte sono tuttora di attualità per i matematici, come le moderne teorie del caos e della complessità.

A 54 anni viene eletto all'Academie de France, raro privilegio concesso a pochissimi uomini di scienza. Era già presidente dell'Accademia delle scienze di Parigi e membro di ben 35 altre accademie in tutto il Mondo. Poincarè era universalmente riconosciuto il miglior matematico esistente.

In trent'anni di vita scientifica darà alle stampe trenta volumi e quasi 500 tra note, articoli, lunghe memorie.

La monografia, oltre a presentare le vicende personali di una vita che ha sperimentato anche la guerra franco-prussiana (1870)  con devastazioni e perdita dell'Alsazia e della Lorena per la Francia, non manca di trattazioni che possono risultare chiare solo alla mente di matematici provetti. Tra le espressioni riportate ricordiamo quella con cui il matematico-filosofo Bertrand Russel si rivolge al collega Frege "La classe W appartiene a se stessa se, e solo se, non vi appartiene".

parlando di geometria "non euclidea" così Poincarè si esprime:

"immaginiamo un mondo unicamente popolato da esseri privi di spessore che siano vincolati a muoversi su un piano. Già che ci siamo, non costa nulla dotare questi esseri di capacità di ragionamento e supporre che siano in grado di fare geometria. In tal caso, essi riterranno senza dubbio che lo spazio ha due dimensioni. Così pensavano anche gli abitanti di Flatlandia, e il quadrato che parlava di spazio a tre dimensioni era considerato un pazzo visionario da tenere opportunamente in carcere.......

Consegnando a Poincarè la medaglia d'oro della Royal Astronomical Society nel 1900, quando era appena stata ultimata la pubblicazione dei "Methodes nouvelles", Georges Drawin (matematico e figlio del grande naturalista) aveva affermato con tono profetico "é probabile che per i prossimi cinquant'anni costituirà la miniera da cui umili ricercatori trarranno il loro materiale". In qualche modo sbagliava, ma per difetto. In realtà ancor oggi, a un secolo di distanza, quell'opera continua a costituire un'inesauribile fonte di metodi e idee per i matematici.

Muore improvvisamente a 58 anni per un embolo staccatosi dopo un intervento alla prostata. Due mesi prima aveva tenuto all'Università di Londra conferenze sul tema "la logica dell'infinito, la relatività  e la meccanica dei quanti".