NEWTON (1642-1727) un filosofo della natura e il sistema del mondo Una mela che cade sul capo di un sonnolento scienziato è l'immagine classica con cui Isaac Newton viene volgarmente presentato come scopritore della gravità. In realtà la scoperta non fu il risultato dell'osservazione di un fenomeno terrestre, ma dell'applicazione dei suoi studi matematici al movimento dei pianeti attorno al Sole. Contemporaneo di Leibniz, con cui condivide il merito della scoperta del calcolo infinitesimale (derivate e integrali perfezionati da Cauchy 100 anni dopo con l'introduzione del concetto di limite), nasce nel 1642, lo stesso anno in cui muore Galileo. Keplero aveva già rivoluzionato l'astronomia scoprendo le tre leggi che regolano la rotazione dei satelliti attorno al Sole. Sollecitato da un quesito postogli nel 1684 da Edmond Halley (lo scopritore della omonima cometa) su commissione di un matematico / architetto di nome Christopher Wren, che cercava conferma sull'ipotesi che "una forza diretta verso il Sole e inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal Sole fosse sufficiente a spiegare tutti i moti dei pianeti", Newton rispose confermando la tesi di Wren, aggiungendo di avere già fatto gli studi necessari e scritto il risultato su un foglio che avrebbe dovuto cercare. Halley rimase successivamente entusiasta del foglio fattogli pervenire, e sollecitò Newton ad approfondire il lavoro iniziato. Newton consegnò a Halley dopo tre anni di intenso lavoro un'opera in 3 volumi (460 pagine) dal titolo i "Principia", dove oltre a stabilire che "i pianeti si muovono in uno spazio vuoto attratti verso il Sole da una forza inversamente proporzionale al quadrato della distanza", esplicita i tre principi della dinamica, che costituiscono ancor oggi le prime nozioni per gli studenti delle scuole tecniche. Newton non fu solo "matematico" e "meccanico". Egli era parimenti attratto dall'alchimia, alla quale dedicò la maggior parte della propria esistenza.
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