MAJORANA (1906-1938)

il genio scomparso

Da bambino si distingue per l'abilità nel gioco degli scacchi. A quattro anni esegue, a mente e con straordinaria rapidità, la moltiplicazione di numeri di tre cifre. A mente si misurerà anche con Fermi, il quale riempirà invece di passaggi un'intera lavagna.

Ultimo nato di una famiglia siciliana benestante e colta, trascorre l'infanzia e l'adolescenza in gran parte lontano dalla famiglia e nel chiuso di un collegio.

All'università di Roma sceglie la facoltà di ingegneria dove si trova a contatto con un gruppo di docenti e colleghi di qualità eccezionali e ai quali si unirà formando il "gruppo di via Panisperna", nucleo storico dei padri della fisica nucleare italiana.

Con loro sarà protagonista della ricerca nucleare. Darà una "soluzione matematica" all'individuazione del "neutrino di Majorana", ipotetica particella difficile da individuare perchè priva di massa.

Conosce gli orrori della prima guerra mondiale, l'emanazione delle "leggi razziali" da parte del regime fascista, intravede i rischi di una possibile arma nucleare.

il 25 marzo 1938, all'età di 32 anni, si imbarca a Napoli su un traghetto diretto a Palermo. Lascia il seguente messaggio per i familiari e scompare per sempre:

"Napoli, 25 marzo 1938 - XVI. Ho un solo desiderio. Se volete inchinarvi all'uso, portate pure, ma per non più di tre giorni, qualche segno di lutto. Dopo ricordatemi, se potete, nei vostri cuori e perdonatemi. Aff.mo Ettore"

Risultata vana ogni ricerca Fermi così commentò la scomparsa del collega ed amico:

"con la sua intelligenza, una volta che avesse deciso di scomparire o di far scomparire il suo cadavere, Majorana ci sarebbe certo riuscito"