KEPLERO (1571 -1630) semplici leggi per l'armonia dell'Universo Non solo sostiene la tesi copernicana secondo cui è la Terra che ruota attorno al sole e non viceversa, ma dedicando tutta la sua vita all'astronomia arriva ad individuare le 3 leggi che regolano il movimento dei pianeti: la prima legge stabilisce la forma dell'orbita attorno al Sole, che non è circolare ma ellittica. La seconda stabilisce che la velocità dei pianeti non è costante, mentre lo è l'area "spazzata" dal raggio vettore, con conseguente variazione della velocità orbitale. La terza stabilisce che i periodi di rivoluzione attorno al Sole aumentano in ragione della distanza secondo la relazione T2 = kA3 (i quadrati dei tempi di rivoluzione attorno al sole sono proporzionali ai cubi delle distanze) Dietro queste semplici enunciazioni si nasconde un enorme lavoro di osservazioine e di studio, trattandosi di leggi empiriche che trovano origine non in una dimostrazione matematica, ma dai dati ottenuti sia in proprio sia dai più illustri astronomi del tempo: il danese Tycho Brahe (attrezzato con strumenti sofisticati, ma ad "occhio nudo") e Galileo (il primo ad osservare il cielo con un canocchiale). Tutto questo lavoro venne affrontato da Keplero in un contesto familiare e sociale pieno di difficoltà. In famiglia il padre fu pressochè assente, attratto da avventure militari che lo tenevano lontano fino a perdere la vita in circostanze ignote. Nella società civile furono gli anni della "riforma luterana", della "guerra dei trent'anni" e della "caccia alle streghe". Tra le sue peripezie va ricordato quando, nel 1598, restò senza lavoro e senza stipendio perchè luterano. Nel 1621 riuscì a sottrarre la madre dal rogo dopo sette lunghi anni di processo e dopo che anche il fratello aveva già firmato un documento nel quale si dissociava dalla madre nel caso fosse stata condannata. Tra le gravi colpe di cui si era macchiata vi era quella di "curare con le erbe", come già una zia che per questo era stata bruciata viva. Fin da giovane studente si era già esposto nella difesa del sistema copernicano, nonostante aspirasse alla carriera religiosa e Copernico fosse apertamente inviso sia a Lutero sia al Papa. Nella corrispondenza con Galileo egli si permise di rimproverargli la sua timidezza nel sostegno della tesi copernicana. (Galileo conosceva la fine di Giordano Bruno e aveva già rischiato grosso con l'inquisizione). Sempre alle prese con difficoltà economiche, malgrado le "promesse imperiali" che non si concretizzavano mai, fu in grandissima difficoltà a far stampare i suoi lavori: perchè la carta era cara, perchè la guerra aveva distrutto la stamperia, perchè gli eredi di Tycho Brahe volevano i diritti di autore essendo titolari dei dati utilizzati. Quando nel 1610 chiese a Galileo di poter fare ossevazioni con il canocchiale non ricevette alcuna risposta, malgrado fosse lo stesso Galileo che aveva chiesto il sostegno alle sue scoperte (i satelliti di Giove): gli unici che a quei tempi potevano avere uno strumento così costoso e "rivoluzionario" erano i nobili e non gli astronomi! Nemmeno dopo morto potè avere pace. Dopo due anni dalla sua sepoltura (15 novembre 1930), la tomba verrà distrutta nel corso della guerra dei trent'anni. Sappiamo che non sempre il destino premia i più meritevoli. Keplero, con i suoi rari momenti di serenità, fu certamente tra quelli rimasti in credito.
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