i goti Hermann Schreiber Garzanti
Il popolo dei goti, che nel n secolo dopo Cristo lascia la Svezia meridionale alla ricerca di un clima più mite e di terre più fertili, si imbatte, nella sua marcia in un'Europa sconosciuta, nei Carpazi che gli sbarrano il passo: lì si divide in due grandi gruppi. I visigoti piegano verso occidente, verso la Francia meridionale e la Spagna dove, sulle fondamenta dell'impero romano, erigono quello germanico di fede cristiana; i sovrani sono di stirpe germanica, il popolo è romanizzato, i mercanti sono ebrei e i cronisti vescovi. È grandioso il loro sforzo di adattamento: nel travagliato impatto con stati e civiltà già consolidati, i nomadi goti riescono ad innestarsi sul robusto scheletro amministrativo e giuridico dell'impero romano e a lasciare nel con tempo un'impronta del tutto originale. Mentre in Italia il regno degli ostrogoti, sotto il grande Teodorico, ha vita breve, nella penisola iberica i visigoti dominano fino all'inizio dell'VIII secolo, quando vengono sbaragliati dagli arabi. Grazie al talento narrativo di Hermann Schreiber e alla sua indiscussa competenza di storico delle civiltà, la straordinaria storia dei goti, un complesso capitolo di storia medievale - saccheggi, conquiste, grandi realizzazioni artistiche (basti ricordare i monumenti di Ravenna o le chiese iberiche) ad opera di mitici re condottieri -, viene fatta rivivere con magistrale immediatezza.
Hermann Schreiber è nato a Wiener Neustadt nel 1920. Attualmente vive a Monaco. Tra le sue opere. tradotte in tutto il mondo ricordiamo: Civiltà scomparse (Garzanti, 1958); Gli unni (Garzanti, 1976); La Cina (Garzanti, 1980).
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