CARTESIO (1596-1650) la spiegazione del mondo tra scienza e metafisica La fama di Renč Decartes rimane immortalata con le prime nozioni della geometria analitica, quando lo studente di matematica apprende la nozione degli "assi cartesiani". Ma non č solo per una "speculazione teorica" che Renč Decartes si avventura nel difficile campo della matematica. Per lui il calcolo č un passaggio indispensabile per comprendere la realtā. Ed č attraverso la risposta matematica che con la "legge di rifrazione o dei seni" Cartesio dā un'interpretazione completa e definitiva alla comprensione del telescopio, empiricamente sviluppato da Galileo e matematicamente studiato da Keplero. Contemporaneo dei due grandi astronomi, il filosofo Renč Decartes č l'uomo di confine tra una scienza "moderna", basata sulla conoscenza della realtā, e una scienza "classica" basata sulla speculazione puramente teorica, la cui degenarazione aveva portato a rispondere con il mito delle "streghe" e della "superstizione" agli inspiegabili fenomeni naturali. Nella sua ricerca della veritā Cartesio si occupa sia della "nuova astronomia", sia di ogni altro fenomeno naturale, da quelli atmosferici come l'arcobaleno e le saette, a quelli dell'anatomia umana, arrivando a descrivere la "circolazione del sangue" in contemporanea con l'anatomista inglese William Harvey, suo riconosciuto scopritore. La sua vicenda umana si svolge in un periodo di intensi rivolgimenti politici. Nel 1594 il re Enrico IV risponde con l'espulsione dell'ordine dei gesuiti ad un attentato ordito da un loro ex allievo. Nel 1610 muore vittima di un altro attentato da parte dell'ex fogliante Ravaillac, contrario alla sua tolleranza verso gli ugonotti (i calvinisti francesi). Lo stesso Cartesio, trovandosi nei Paesi Bassi dove rimarrā per circa 20 anni, accetta di arruolarsi in uno dei due reggimenti francesi inquadrati nell'esercito calvinista olandese (1622). Malgrado la tumultositā degli eventi riesce ad evitare le censure che colpirono altri scienziati suoi contemporanei (Giordano Bruno arso vivo, Galileo si salva con la ritrattazione, Keplero riesce a salvare la madre dal rogo solo dopo un estenuante processo durato sette anni). Nel 1633, informato della condanna inflitta a Galileo, decide di soprassedere alla publicazione della sua fisica (il Mondo), fondata sulla teoria copernicana. Nel momento difficile in cui il senato accademico di Utrecht vieta l'insegnamento della filosofia cartesiana (1642), inizia l'amicizia con la principessa Elisabetta. Nel 1649 accetta l'invito della regina Cristina a recarsi a Stoccolma, dove muore l'anno successivo per una polmonite. Questo l'epitaffio dedicato alla sua morte dall'amico Pierre Chanut "l'uomo che ha voluto accordare i misteri della natura con le leggi della matematica, sperando di dischiudere con una medesima chiave i segreti dell'una e dell'altra"
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